La visione di questo spettacolo è consigliato solo per un pubblico adulto

Sinossi

Stati Uniti, 1960. Martha e George sono una coppia sposata di mezza età, la cui relazione è costantemente in bilico tra amore e odio. In una notte d’estate, la coppia rincasa in tarda notte e, poco dopo, si presentano alla loro porta Honey e Nick, due giovani sposi conosciuti alla festa dove era stati invitati. Dall’imbarazzo iniziale dei due sposini nel ritrovarsi a casa di sconosciuti a quell’ora, la vicenda evolve con un crescendo di dialoghi serrati. Aiutati dal loro stato alterato da vinum veritas, il quartetto entra in una spirale dialettica in cui giocare a dirsi la verità diventa un potente veicolo comico e tragico allo stesso tempo, in cui le emozioni trasformano le vittime in carnefici, e i carnefici in vittime.

“Il lavoro apparentemente semplice di Albee, rappresenta invece uno spietato gioco dialettico per un testo se vogliamo estremo, ma che fa pensare alle relazioni umane come a quei legami fragili in cui sono presenti al contempo sentimenti contrastanti, pulsioni primitive e convenzioni sociali dell’allora WASP americana. Un copione che ci mostra tanti risvolti di una contemporaneità bipolare, aggressiva, snervante, narcisistica ed egocentrica che a volte mette alla prova l’uomo nei suoi istinti, soprattutto quando si trova a perdere il controllo di sé stesso. Forse l’autore voleva dire che quando ci sentiamo soli, le nostre pulsioni non sono altro che un nostro grido di aiuto per superare questa solitudine: così è incalzante l’urgenza di trovare una chiarezza e un compromesso sociale, come lo sono i dialoghi di questa drammaturgia ad alta temperatura. Oppure, c’è qualcosa di più sotto. Ci potremmo anche vedere una ricerca esistenziale. La sete di un sentimento universale, di una attenzione intensa, di un’affettività che supera le barriere tra noi e gli altri. Forse, ci vede il tortuoso percorso che ci conduce verso il nostro, endemico ed incessante bisogno di amare.”                                                                                                                                                                                                               

“Chi ha paura di Virginia Woolf?” di Edward Albee ha debuttato a Broadway nel 1962. Questo e altri tre scritti, valsero all’autore il premio Pulitzer. Del 1966 è la versione cinematografica di “Chi ha paura di Virginia Woolf?” che la rese celebre Albee in tutto il mondo. Il film, diretto da Mike Nichols, ha come interpreti Elizabeth Taylor e Richard Burton nei ruoli di Martha e George, George Segal e Sandy Dennis nelle parti di Nick e Honey.  Il titolo della pièce “Chi ha paura di Virginia Woolf?” gioca con le parole della canzoncina dei tre porcellini “Chi ha paura del lupo cattivo?” (“Who’s Afraid of the Big Bad Wolf?”), ed è il motivetto che Martha e George canticchiano ogni tanto, dall’inizio alla fine dello spettacolo. In Italia, il titolo è stato affrontato da registi teatrali importanti come Franco Zeffirelli e Gabriele Lavia (con Mariangela Melato), ma non ha mai avuto una diffusione a livello popolare, fino rifacimento più recente di Arturo Cirillo per la Stagione Teatrale 2016-2017.